I concerti del futuro: si passa allo streaming

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Con il covid siamo costretti a stare casa ma i concerti non si fermano, passano in streaming. Sarà forse l’inizio di un nuovo futuro della musica?

Lo scorso 24 aprile 2020 in piena pandemia Travis Scott, rapper americano, si è esibito in un concerto che hanno visto in 12 milioni.

Ma dove le ha messe tutte queste persone?

Su Fortnite, alle Sabbie Sudate. 

Fortnite è un videogioco che conta più di 250 milioni di utilizzatori nel mondo. Il giocatore è connesso a internet da desktop o da applicazione e interagisce con altre persone connesse sulla piattaforma. Lo scopo finale è uccidere 99 avversari presenti su un’isola e rimanere gli unici in vita.

Di recente però, le restrizioni imposte dal covid e soprattutto l’obbligo di mantenere il distanziamento sociale hanno portato un settore estremamente in crisi, come quello della musica dal vivo, a doversi reinventare. Da qui lo sbarco su Fortnite.

Il concerto è stato visto in totale da 27.7 milioni di persone. Oltre che su Fortnite è stato trasmesso anche su Twich, Mixer (entrambe piattaforme di live-streaming) e Youtube.

Nonostante questo concerto abbia battuto ogni record, Travis Scott non è stato di certo il primo e non sarà nemmeno l’ultimo a proporre un’esperienza simile. Già nel 2019 il Dj Marshmello si era esibito sempre su Fortnite, davanti ad un pubblico virtuale di circa 10 milioni di giocatori. Con l’arrivo del Covid si solamente è accelerato lo sviluppo di un fenomeno che era già in atto secondo gli esperti: il passaggio online della musica dal vivo.

In Italia infatti il 6 settembre si è tenuto all’arena di Verona il più grande evento in live streaming mai organizzato nel nostro paese. 34 artisti si sono esibiti nel corso di 5 ore sia per un pubblico fisico composto da personale medico sanitario, che per uno in streaming che comunque aveva pagato il biglietto. Tutti i ricavati dell’iniziativa sono andati a sostenere le categorie del settore musicale, messe in ginocchio dalla pandemia.

Nonostante però in Italia ci sia ancora un po’ di riluttanza nel proporre concerti a pagamento a distanza, di tutt’altro avviso sono in Corea. I BTS, giovane band esponente del K-Pop, ha proposto un concerto in streaming il 14 giugno a cui si poteva “partecipare” dietro il pagamento di un biglietto di ben 35 dollari. Per uno spettacolo da poco più di un’ora e mezza, i BTS sono riusciti ad incassare oltre 20 milioni di dollari e ad esibirsi “davanti” a 756.600 utenti connessi da 107 paesi. Il concerto più fruttuoso della storia.

BTS sul palco e sullo sfondo gli spettatori virtuali che assistono da remoto
Foto di East West Hurricane

I BTS affermano con una certa sicurezza di aver “dato inizio ad una nuova era”. Lo show è stato reso possibile infatti grazie ai mezzi di Kiswe Mobile, società di produzione di video e streaming live con sede negli Stati Uniti. Kiswe solitamente si occupa di trasmettere eventi di NBA o Major League ma questa volta ha provato a espandersi in un nuovo settore.

La differenza di un normale concerto stava principalmente nella possibilità di avvicinarsi agli artisti in modi che dal vivo non sarebbero potuti accadere, o godere di effetti speciali che allo stadio non sono possibili. Oltre a questo, il poter sbirciare nel dietro le quinte  prima e dopo l’evento e poter chattare sia con gli altri partecipanti online che con i cantanti stessi ha portato un valore aggiunto molto apprezzato dagli spettatori.

Quali sono le possibilità nel futuro?

Sicuramente non è e non sarà mai la stessa cosa di andare ad un concerto fisico. Su questo concordano tutti, sia da chi sta sopra che da chi sta sotto al palco. Nonostante ciò lo streaming porta con se dei vantaggi che se ben integrati con gli strumenti di oggi possono permettere di fare un grande passo avanti al settore della musica.

Innanzitutto permetterebbe a tutti coloro che non hanno la possibilità di spostarsi per andare ad un concerto o ad un festival oltre oceano (come l’ambitissima Coachella) di farlo . Al contempo consentirebbe a molte più persone di conoscere realtà più piccole, magari locali.

Cellulare in primo piano che riprende in live un concerto

Inoltre nel caso in cui ci fossero prezzi calmierati per lo streaming, si potrebbe raggiungere una fetta di pubblico non indifferente. Coloro che ad oggi non possono permettersi o non hanno voglia di pagare cifre esorbitanti per alcuni concerti potrebbero rappresentare una nuova possibilità di mercato. Inoltre permetterebbe chi non è riuscito ad ottenere un biglietto per lo spettacolo fisico di seguire comunque il concerto. Da non sottovalutare anche che l’aggiunta di un pubblico virtuale permetterebbe di aumentare enormemente i profitti .

Le possibilità dunque sono tante, ma solo il tempo ci dirà se sono effettivamente valide

Maccaferri A. (2020). Musica, a settembre un grande concerto in streaming nel segno della sostenibilità. Il Sole 24 Ore

Fazio G. (2020). Il concerto in streaming da record dei sudcoreani Bts; Agi

Laureata in ingegneria elettronica, decide di lasciare i circuiti per la comunicazione. Nonostante il cambio di rotta, nella vita di Giulia rimangono costanti le passeggiate non più brevi di 10 km, la montagna crescente di libri sul comodino e le birrette la sera. Grande appassionata di città caotiche, sogna comunque vacanze nei luoghi più sperduti della terra, 365 giorni l'anno. Crede nella scienza, nella terra rotonda e nei vaccini (soprattutto quelli per il Covid).