I robot-lupi impiegati per spaventare gli orsi del Giappone

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Alla fine del 1970 in televisione qualunque canale trasmetteva anime con protagonisti i robot. Nel 2020 sembra che il Giappone abbia rispolverato questa vecchia moda e l’abbia riproposta nella realtà.

Da settembre, infatti, la cittadina di Takikawa, nell’isola di Hokkaido, ha alleggerito il carico dei ranger locali con l’impiego di robot-lupi. Pare che l’uomo abbia ceduto parte del suo lavoro a questi macchinari.

I monster-wolf

Secondo Reuters, i governatori giapponesi hanno preso la decisione di impiegare i robot-lupi per fronteggiare i recenti attacchi da parte di orsi selvatici che nell’ultimo anno hanno causato centinaia di feriti.

The Guardian: Robot-Lupi utilizzati per spavantere gli orsi selvatici della cittadina giapponese Takikawa.

I cittadini di Takikawa, da questo autunno, hanno segnalato più volte la presenza di orsi che si avvicinavano alla città. Non è, però, solo un problema di Takikawa. Infatti, tutto il Giappone negli ultimi cinque anni ha visto un aumento negli avvistamenti di orsi e soprattutto dei loro attacchi. Per Smithsonian Mag, gli animali si avvicinerebbero alle città per cercare da mangiare prima del letargo mentre per altri ricercatori, la ragione del loro spostamento riguarderebbe il problema del disboscamento.

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La cittadina ha acquistato questi macchinari dall’azienda Ohta Seiki per spaventare gli orsi, e pare che ci sia riuscita. Da quando i robot-lupi felicemente controllano le campagne vicine, gli animali selvatici ne stanno alla larga.

I robot si chiamano Monster-Wolf e sono ricoperti da una morbida pelliccia. Quando si stimolano i loro sensori motori, gli occhi LED si illuminano di rosso e la testa gira di lato in lato mentre dal corpo, in cui vi sono delle casse, esce uno dei 60 suoni possibili tra ululati e ringhi.

Hiroto Watanabe, del giornale Mainichi parlando con Yuji Ota, il CEO dell’azienda Ohta Seiki, ha detto «vogliamo far sapere agli orsi che le città non sono il loro habitat e vogliamo far sapere alla popolazione che i lupi-robot cercheranno di aiutare la difficile coabitazione tra orsi e persone».

Meno lavoro all’uomo, più ai robot

Inevitabile con il passare del tempo e l’avanzamento del progresso. Lo abbiamo visto anche nel passato, quando le fabbriche hanno sostituito i propri lavoratori con macchinari che hanno iniziato a svolgere i tediosi e lunghi compiti della catena di montaggio al posto dei dipendenti. E ora, sempre più spesso ci giungono notizie di come lavori tipicamente svolti da un essere umano siano stati presi in mano (per quanto una macchina possa farlo) da macchinari. Non è solo il Giappone a vedere un forte aumento nell’impiego dell’automatismo nel mondo lavorativo. Futurism riporta che, per esempio, l‘FBI voglia impiegare dei robot per la gestione delle scartoffie accumulate negli anni, andando a facilitare, di fatti, il compito di un impiegato. Esattamente come è successo tempo prima per le catene di montaggio.

Non dobbiamo pensare, dunque, che queste nuove tecnologie stiano rubando il lavoro alle persone, ma che lo stiano rendendo più semplice e automatico. Infatti, un lavoro è composto da più compiti e non tutti i compiti possono essere automatizzati, rendendo necessaria la presenza di un essere umano in quel campo.

Risolvono problemi che impiegheremmo più tempo a risolvere e svolgono compiti che, magari, per noi sarebbero pericolosi. Come allontanare i lupi dalle città.

Fox A. (2020) Robotic ‘Monster Wolf’ Protects Japanese Town From Bear. Smithsonian Mag

Watanabe H. & Bureau A. (2020). Hokkaido city deploys ‘monster wolf’ robot to scare bears away from residential areas. Mainichi

The Guardian (2020). Japanese town deploys Monster Wolf robots to deter bears.

Laureata in comunicazione durante una pandemia, ha deciso di scambiare il suo anno sabbatico in giro per il mondo con una magistrale in comunicazione informatica. Giulia sogna da sempre luoghi lontani perché la sua città le sta stretta. Saranno forse le sue radici inglesi? Who knows. Una cosa è certa: non è mai pienamente soddisfatta e reinventa continuamente se stessa (a volte anche cercando rivelazioni mistiche in un nuovo taglio di capelli). Prima di essere relegata in casa divideva il suo tempo tra ripetizioni, lezioni di inglese, uscite con gli amici, studio e le corse in compagnia. Ora, oltre all'università, si diletta nell'editing di video simpatici, brutti fotomontaggi e idee che (tristemente) non hanno mai una vera esecuzione - shoutout a Drama e al podcast FACCIAML. Nonostante l'indole procrastinatrice, riesce sempre a cavarsela e a trovare un modo per finire onestamente un lavoro. And that's what we call resourcefulness.