Una vita su WeChat, ma senza privacy

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Che passiamo le nostre vite attaccati ai telefonini ormai ce lo sentiamo dire fin troppo spesso. Che poi gran parte delle nostre vite siano proprio sul cellulare è innegabile. Sullo smartphone ormai ci sono foto, mail, contatti, cartelle cliniche e conti bancari. Si trova tutto là. Ancora però non siamo arrivati (o forse si?) al livello della Cina con WeChat. WeChat è un’applicazione multiuso su cui è registrato quasi ogni dettaglio della vita dei cinesi. L’app è gestita dal governo il che permette di avere un controllo strettissimo sui suoi cittadini.

Ma cosa fa di preciso WeChat?

WeChat ad oggi conta circa 1,2 miliardi di utenti attivi per la maggior parte cinese. Riunisce in un’unica applicazione moltissime funzioni necessarie ai cittadini per la vita di tutti i giorni. Tra le varie funzionalità ci sono il prenotare biglietti di qualsiasi genere, farsi spedire il pranzo o prenotare un tavolo al ristorante. WeChat è al contempo anche un social network, un’app di messaggistica e contiene addirittura una sezione che funziona da app di incontri. Inoltre permette di richiedere certificati al comune o avviare le procedure per il divorzio. 

Wechat statistics 2020

Potrebbe sembrare moltissimo così ma c’è di più: WeChat è spessissimo collegato al conto bancario dell’utente, ma solo se aperto in Cina.  Ormai più di mezzo miliardo di persone utilizzano questo tipo di pagamento dato che serve solo scannerizzare un Qr code con il cellulare. La diffusione capillare di questo strumento permette di acquistare praticamente qualsiasi cosa, arrivando persino dare mance agli artisti di strada, o lasciare aiuti ai clochard. Sono tutti dotati di Qr code.

Nonostante la comodità nell’avere tutto riunito in un’app sola, le critiche verso WeChat specialmente da parte dei paesi occidentali per lo scarso rispetto della privacy e dei dati degli utenti sono state molte. Ad agosto infatti il presidente degli Stati Uniti aveva tentato di bandire WeChat dagli USA, perché ritenuta pericolosa per la sicurezza nazionale. La corte d’appello però ha respinto immediatamente l’ordine esecutivo.

Ma cosa succede se si pubblicano cose contrarie al regime?

In Cina sono innumerevoli gli episodi di intervento diretto da parte delle autorità direttamente legati a WeChat. Oltre a bloccare e oscurare singoli account, si può arrivare ad essere schedati per aver citato Piazza Tienanmen nelle chat private o all’interno di gruppi. 

Un episodio eclatante è successo all’inizio del 2020 quando Joanne Li, cittadina cinese temporaneamente residente in Canada è tornata in Cina per lavoro. Davanti casa ha trovato alcuni ufficiali di polizia in tenuta anti sommossa che l’hanno portata alla centrale assieme al suo cellulare e al pc. Le accuse erano di aver condiviso su WeChat un articolo, in seguito censurato dal governo cinese, sul deterioramento dei rapporti tra Cina e Canada. Hanno rilasciato la signora Li dopo tre giorni di interrogatori, dopo averla ammanettata alla “sedia della tigre”, dispositivo di contenimento, e averle fatto scrivere una dichiarazione di pieno sostegno alla Cina .

È stato provato inoltre che WeChat applica una stretta censura sulla condivisione di post, immagini, articoli o messaggi privati tra gli utenti, anche in base al luogo in cui si trova il cittadino. Il laboratorio interdisciplinare del “The citizen lab” ha provato a indagare quanto sia efficace la censura applicata dagli algoritmi. Scambiandosi messaggi tra diversi account hanno potuto notare che i messaggi che contenevano parole o immagini non congeniali al governo venivano censurati e non recapitati al destinatario, senza nemmeno l’ombra di un avviso. Dal 2013, dopo che alcuni utenti di twitter hanno associato il presidente Xi Jinping a Winnie de Pooh a titolo di scherno, il governo ha censurato qualsiasi sticker o gif del personaggio su WeChat.

Il falun gong è una disciplina spirituale fortemente perseguitata in Cina.
Photo courtesy of The citizen lab

Kenyon M. (2020) WeChat Surveillance Explained. The Citizen Lab

Bai A. (2020). Trump, è furia cieca: ban per TikTok e WeChat a partire dal 20 settembre. HWUpgrade

Agence France-Presse. (2017). Chinese censors are blocking images of Winnie the Pooh. PRI

F. Matta. (2017). WeChat incanta l’Europa, ma nasconde una brutta grana: la censura del governo cinese. Linkiesta

A.Indiano. (2020). Perché WeChat è così importante per i cinesi all’estero. Wired

Lightly News. (2020). Forget TikTookay. China’s Powerhouse App Is WeChat, and Its Power Is Sweeping.

Laureata in ingegneria elettronica, decide di lasciare i circuiti per la comunicazione. Nonostante il cambio di rotta, nella vita di Giulia rimangono costanti le passeggiate non più brevi di 10 km, la montagna crescente di libri sul comodino e le birrette la sera. Grande appassionata di città caotiche, sogna comunque vacanze nei luoghi più sperduti della terra, 365 giorni l'anno. Crede nella scienza, nella terra rotonda e nei vaccini (soprattutto quelli per il Covid).