Occupazione: il futuro a medio e lungo termine

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Il mondo del lavoro è in continua evoluzione, è risaputo. Così come lo è la richiesta di nuove professioni: molti lavori oggi comuni, una decina di anni fa erano difficilmente immaginabili. Le figure professionali, da sempre, si adattano a quello che è il cambiamento delle esigenze della società. L’evoluzione dei bisogni e dei desideri sono dinamiche, ed è così che deve essere necessariamente anche il mercato del lavoro. Come si comporterà? In questo articolo, esploreremo le previsioni sull’occupazione nel prossimo futuro a medio e lungo termine: le posizioni che saranno più richieste e quelle che potrebbero perdere importanza.

Fotografia decorativa che mostra un ufficio con molte scrivanie e lavoratori

Il futuro a medio termine

Il futuro a medio termine si prospetta come un mercato del lavoro caratterizzato da professionisti qualificati in grado di muoversi con destrezza nell’avanzamento tecnologico, che porta nuovi strumenti e una maggiore automazione industriale. I dati delle previsioni occupazionali per il periodo di tempo tra il 2019 e il 2023, offerte dal rapporto “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” del sistema informativo Excelsior di Unioncamere, evidenziano come quasi la totalità dei futuri occupati dovrà possedere competenze tecniche specifiche e approfondite per ricoprire mansioni specialistiche.

Si può parlare di futuro a medio termine perché la storia insegna che ad una grande richiesta in determinati ambiti lavorativi potrebbe anche conseguire una saturazione del mercato. Saturazione che non avviene nel giro di pochi anni, ma in decenni. Per questo motivo – e perché i cambiamenti della società troppo improntati al futuro sono spesso inimmaginabili – parlare di lungo termine risulta spesso molto difficile e si rivela una supposizione.

In ogni caso, più avanti nella lettura cercheremo di farlo, grazie ai dati a nostra disposizione.

Quando si parla di competenze richieste nel mondo del lavoro non ci si riferisce, ovviamente, solo a quelle tecniche, ma molto spesso anche a quelle cognitive e interpersonali. Alcune di queste verranno date “per scontate”, a causa della loro essenzialità, nella ricerca di un lavoro nel futuro a breve termine.

Mansioni del futuro a medio termine

Il digitale e l’eco-sostenibilità sono i due fondamenti portanti in questo presente, che si estendono anche al futuro a breve termine. La rivoluzione tecnologica ha dato vita a nuove posizioni lavorative che non esistevano fino a qualche anno fa. Sempre basandoci dai dati offerti da Unioncamere, l’occupazione nel futuro a medio termine si identifica nelle seguenti posizioni:

  • Esperti nell’analisi dei dati: sono in grado di acquisire, organizzare ed elaborare grandi volumi di dati;
  • Esperti di sicurezza informatica: operano per rilevare, prevenire e risolvere le minacce alla sicurezza di reti di computer e di archivi di dati;
  • Specialisti nell’intelligenza artificiale: possiedono competenze organiche nei vari settori dell’I.A. ed è in grado di muoversi fra essi;
  • Data Protection Officer: possiedono competenze in ambito giuridico, informatico, di valutazione del rischio e di analisi dei processi;
  • Sviluppatori di software: possiedono competenze in ambito informatico, che gli permettono di dare vita a diverse tipologie di software;
  • Social media manager: si occupano dei profili social media dei clienti e definiscono un piano editoriale per ogni diverso canale, studiando e creando contenuti adeguati;
  • Manager e-commerce: si occupano delle strategie e della gestione delle vendite legate al mondo online.

Attualmente ci sono molte professioni per cui è presente un’altissima richiesta, ma pochi lavoratori che ricoprono quelle determinate figure lavorative. Per quanto riguarda l’ambito delle tecnologie si fa particolare riferimento agli informatici: specialisti davvero molto richiesti di cui, però, c’è una grande carenza soprattutto in Italia.

Il settore del turismo, nonostante sia stato intaccato dalla recente pandemia, dovrebbe affrontare un periodo di grande crescita. Secondo le ultime previsioni, sarebbe dovuto alla crescente facilità di spostamento della popolazione – date dalle infrastrutture attualmente in completamento. Di conseguenza dovrebbero iniziare a svilupparsi professionisti nel settore del turismo necessari per soddisfare i sempre crescenti bisogni delle persone.

Bisogna ricordare come il futuro del lavoro a breve termine possa inoltre essere influenzato in modo davvero marcato dai recenti avvenimenti, che hanno visto il modificarsi di abitudini secolari e l’adattamento all’utilizzo delle modalità di smart working, di cui parliamo in modo più specifico nell’articolo dedicato.

Il futuro a lungo termine

L’azienda italiana Pearson nel suo Il futuro delle competenze. L’occupazione nel 2030 tenta di far luce sulla questione del futuro del lavoro a lungo termine. Utilizza un approccio misto alla previsione, che prevede la combinazione del giudizio di esperti con il machine-learning classifier. La prima fase consiste nella realizzazione di workshop scientifici in cui gli esperti analizzano diversi insiemi di professioni e ne discutono le prospettive future in funzione dei trend individuati. Quest’etichettatura iniziale viene poi elaborata da un algoritmo che apprende in maniera attiva i dati forniti ed inizia ad identificare le professioni su cui c’è maggiore incertezza. Dopo un’ulteriore elaborazione e conseguente produzione di un training set , si allena il machine-learning classifier, che produrrà i risultati ricercati sul futuro delle professioni.

Tramite quest’analisi Pearson – azienda che si occupa primariamente di editoria scolastica – ha cercato di ampliare il proprio campo visivo, per fornire dei dati utilizzabili dai sistemi formativi, i quali creano le competenze trasversali necessarie alle qualifiche lavorative. Lo studio identifica alcuni fattori, previsti come sempre più crescenti in futuro, che saranno significativi nel cambiamento della richiesta di lavoro:

  • Sostenibilità ambientale;
  • Urbanizzazione;
  • Aumento della disuguaglianza;
  • Incertezza politica;
  • Innovazione tecnologica;
  • Globalizzazione;
  • Evoluzione demografica.

Lo studio riporta come sia possibile prevedere un futuro a lungo termine solamente per il 30% dei lavoratori attuali, suddividendoli in due gruppi: quello dei lavoratori che molto probabilmente registreranno una crescita nel numero di persone, il 10%, e quello dei lavoratori che attualmente svolgono una professione che molto probabilmente subirà una contrazione, il 20%.

Per quanto riguarda il restante 70% dei lavoratori, non è possibile identificare con certezza il futuro delle loro professioni. Tuttavia, gli studi suggeriscono che la ridefinizione di alcune di queste mansioni, unita al riaddestramento della forza lavoro, porteranno ad una loro potenziale crescita.

Mansioni del futuro a lungo termine

Molte delle professioni a bassa e a media specializzazione sono dunque quelle che sperimenteranno una caduta dei livelli di occupazione. Questo perché l’innovazione tecnologica e la globalizzazione cambieranno radicalmente la loro realtà, rendendola molto limitate. Alcune di quelle che si suppone registreranno un forte calo sono gli impieghi:

  • Nella produzione manifatturiera;
  • Nell’amministrazione;
  • Nel campo della segreteria.

Altre invece, se pronte ad una ridefinizione delle mansioni e all’aggiornamento delle competenze, sperimenteranno una grande crescita, soprattutto per quanto riguarda le professioni che non sono oggetto di scambi internazionali. Si tratta delle occupazioni nei settori:

  • Dei servizi di base;
  • Della ristorazione;
  • Del pubblico;
  • Della sanità;
  • Dell’istruzione.

Buone notizie anche per tutti i creativi: secondo Pearson, questo tipo di occupazione sarà potenziata dall’avanzamento tecnologico del futuro a medio termine, ovvero quello appartenente al settore creativo, come il design, che si sposa già oggi perfettamente con il digitale.

Collage raffigurante quattro immagini rappresentative delle professioni meno soggette a caduta di domanda.
Alcuni settori di base non subiranno cali di richiesta

Le competenze maggiormente richieste

Alcune conoscenze diventeranno in pratica imprescindibili e necessarie, nonché molto richieste nel futuro del lavoro a lungo termine. Esse possono essere identificate come le competenze:

  • Interpersonali: fanno particolare riferimento alla capacità di trasmettere conoscenza, di ascolto, comprensione e alle capacità di coordinamento. Nonché tutte le conoscenze ad esse collegate, come la psicologia e l’antropologia;
  • Cognitive di ordine superiore: con particolare riferimento all’originalità, alla prontezza di idee e all’apprendimento attivo, si concretizzano nell’essere in grado di elaborare una serie di idee riguardo ad un argomento e a comprendere quali implicazioni potrebbero avere le informazioni ricevute per la risoluzione di problemi presenti e futuri;
  • Di sistema: con particolare riferimento alla capacità di valutare e prendere decisioni, alla capacità di analizzare e valutare i sistemi, consistono nella capacità di riuscire ad avere una visione sistemica che permette di riconoscere, interpretare e modificare le interconnessioni al suo interno;
  • Linguistiche: a causa della crescente internazionalizzazione.

“La storia ci ricorda che gli investimenti in competenze devono essere al centro di qualsiasi strategia di adattamento.”

Pearson

Non è raro sentire qualcuno che condanna il futuro del lavoro ad uno in cui i lavoratori saranno interamente sostituiti dall’automazione. L’analisi di Pearson ha scopo informativo e porta con sé ragioni di ottimismo. Un futuro in cui gli specialisti saranno affiancati dai nuovi e sempre crescenti strumenti tecnologici, in cui i lavoratori non specializzati riusciranno a sopravvivere ampliando le proprie competenze e in cui solamente una minima parte di essa sarà sostituita dall’evoluzione del mercato.

Bakhshi H., Downing J. M., Osborne M. A., & Schneider P. (2020). Il futuro delle competenze, l’occupazione nel 2030. Pearson

Sistema informativo Excelsior (2019). Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2019-2023). Unioncamere

Rusconi G. (2020). Le professioni più richieste nel 2022: così cambia il mondo del lavoro. Il Sole 24 ore

Federica è cresciuta in un Parco Naturale fino ai 20 anni, la città le sta stretta. Da piccola le sarebbe tanto piaciuto diventare biologa marina, sceneggiatrice, astronauta, archeologa o medico. Nell’indecisione più pura, che la accompagna fedelmente in ogni giorno della sua vita, ha sempre paura di fare la scelta sbagliata. Una cosa è certa: non ha una vocazione precisa. Per questo motivo si è spesso sentita fuori posto ovunque si trovasse. Sempre a ripetersi con malinconia che una vita sola non le sarebbe mai bastata per poter intraprendere tutte le strade che vorrebbe.